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Studio delle variazioni genetiche ereditarie in campo oncologico
Prosegue l'impegno dell'Ateneo a sostegno della ricerca medico-scentifica.
Parte dei fondi del 5x1000 - Dichiarazione 2016 hanno supportato un progetto di ricerca che si propone di studiare e isolare le variazioni genetiche ereditarie in campo oncologico. La predisposizione ereditaria riguarda il 5-10% dei tumori ed è causata da alterazioni del Dna presenti nell’organismo. Rispetto alla popolazione generale, chi ha una predisposizione ereditaria ha rischi molto più alti di contrarre un cancro, e non raramente può contrarne più di uno nell’arco della vita.
Il Professor Maurizio Genuardi, ordinario di Genomica nella sede di Roma e responsabile del progetto di ricerca spiega «La maggior parte dei tumori sorge per fattori comuni, casuali o ambientali, noi abbiamo cercato invece di determinare quali siano le varianti genetiche che causano il cancro e quale sia il loro ruolo. Va fatta una precisazione: avere una storia familiare con numerosi parenti colpiti dalla malattia è un fattore di rischio, ma non è necessariamente collegato alla predisposizione». Per comprendere se un tumore sia ereditario, però, la storia familiare è un elemento da prendere in considerazione, così come l’età precoce e l’insorgenza di più tumori nell’arco della vita. I fattori da tenere presente sono tanti e la ricerca, di conseguenza, è complessa e ha tempi lunghi: «Me ne occupo da tanti anni, ma la verità è che abbiamo appena iniziato. L’obiettivo è indagare l’intero genoma umano per avere un quadro completo, per ora abbiamo individuato un centinaio di varianti attraverso esami genetici e analisi di dati su migliaia di individui, partendo da quelli affetti da tumori intestinali e colon-rettali. Vorremmo anche defi nire un sistema di criteri per valutare il ruolo di una variazione del Dna e dell’espressione del Dna a livello di Rna messaggero. Per farlo, vogliamo condurre analisi su larga scala a livello del genoma e del suo primo prodotto, RNA messaggero, utilizzando tecnologie di analisi molecolari di nuova generazione.».
Un progetto tanto ambizioso quanto decisivo, per comprendere le radici di una malattia che conta mille nuovi casi al giorno solo in Italia, secondo i dati diffusi dall’AIRC. l sostegno dei fondi del 5x1000, quindi, è quanto mai ncessario: «Possiamo acquisire reagenti speciali per effettuare analisi genetiche su vasta scala, si tratta di materiale molto costoso». Per questo invita a continuare a sostenere concretamente la ricerca, in tutte le sue forme: «È la missione principale dell’Università, insieme all’insegnamento. Ricerca e docenza vanno di pari passo, soprattutto in ambito scientifico: l’Università Cattolica ha sempre supportato studi di alto livello in medicina e l’Italia è tra i Paesi più avanzati nella ricerca contro il cancro, ha sviluppato negli anni numerose terapie d’eccellenza. Sostenere atenei e istituti di ricerca, quindi, è fondamentale per fare passi avanti in questi campi del sapere. E ottenere effetti concreti, di miglioramento delle cure per i pazienti».
5x1000: L’Università Cattolica investe nella formazione, nella ricerca e nello sviluppo
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