Università Cattolica del Sacro Cuore

Il progetto

L’esperienza “occidentale”, formatasi nel continente europeo a partire dal bacino mediterraneo, si è gradualmente e variamente estesa al mondo intero attraverso il processo di colonizzazione. Ciò ha prodotto durature conseguenze in Africa, in Asia e in Medio Oriente, dove le culture europee si sono spesso proposte in termini impositivi rispetto a modelli di vita, forme di organizzazione sociale e culture locali. Nello specchio delle Americhe, inoltre, l’Occidente europeo ha rimodellato cultura e concezioni del mondo, istituzioni politiche, economiche e finanziarie. Le istituzioni europee così come i prodotti dello spirito europeo hanno suscitato e continuano a suscitare interesse in tutto il mondo.

Si può ormai ritenere compiuto il processo lungo cui l’antico eurocentrismo, con i suoi disparati fermenti politici, economici, sociali, religiosi, giuridici, ha progressivamente lasciato il posto al policentrismo di un’articolata comunità internazionale, peraltro non ancora adeguatamente coordinata per contrastare con successo le pulsioni sregolate del mercato globale e i crescenti squilibri economici. Questi ultimi contribuiscono ad accrescere processi migratori di popoli, famiglie e individui e ad accentuare contrapposizioni etniche e linguistiche, entro cui vengono alla luce all’interno della stessa Europa soggetti e modelli culturali nuovi, nuove gerarchie di poteri e nuove marginalità, nuovi centri e nuove periferie. In riferimento a tali situazioni, le formule tradizionali che hanno contribuito in passato alla definizione dell’umanesimo europeo si rivelano nel complesso ormai impossibilitate a offrire tracciati e indicazioni per una cultura attuale della solidarietà, che sia capace di rimodellare e rilanciare la centralità della persona e delle libertà di espressione e di associazione, dello stato sociale e dell’economia sociale di mercato, nel quadro di una nuova attenzione ai destini dei popoli e dell’ambiente, inteso non più come deposito inesauribile di risorse, ma come soggetto da custodire e preservare dallo spreco.

In tale prospettiva, chi sia convinto che il superamento dell’antico modello eurocentrico, con le sue caratteristiche di negazione delle peculiarità locali dei popoli a cui veniva progressivamente esteso, non debba tradursi nell’abbandono di qualsiasi pretesa di parlare un linguaggio universale dei diritti e dei doveri, in grado di fecondare le diversità in vista del bene comune collettivo, ritiene urgente il compito di ridefinire l’articolazione propriamente europea rispetto al complesso della civiltà “occidentale”.

Obiettivi

La ricerca si propone di mettere a fuoco tale esigenza, nella convinzione che occorra un positivo ripensamento di elementi propri e caratteristici delle tradizioni culturali e religiose dell'umanesimo europeo, alla luce e in vista di una considerazione culturalmente adeguata ai processi di globalizzazione.

L’indagine che si intende avviare, da una prospettiva scientifica ispirata ai valori propri dell’Ateneo, intende dunque contribuire a creare una consapevolezza più alta e determinata del ruolo storico e della missione dell’Europa nella attuale fase storica, senza cedere alla nostalgia per soluzioni e modelli ormai non più praticabili.