«Uno dei tratti caratteristici del lavoro avviato con l’esperienza Lucania FutureLab è la possibilità per i ragazzi coinvolti di sperimentare le proprie competenze sociali di interazione e collaborazione», dice Giuseppe Scaratti, docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni in Università Cattolica, e ideatore, insieme a Ivana Pais, di Lucania FutureLab.
«Il lavoro, infatti, prevede ricorrenti momenti di team work, di confronto, discussione e negoziazione; di presa di decisione rispetto a processi e prodotti da concepire e configurare insieme», aggiunge il professor Scaratti. «Lucania FutureLab diventa quindi una palestra per l’apprendimento e l’esercizio delle soft skills, cioè di quelle capacità, atteggiamenti e disposizioni mentali sempre più richieste negli scenari organizzativi e lavorativi attuali, dove l’impiego di intelligenza critica, di discernimento e di orientamento al risultato diventano fattori distintivi e sempre più richiesti».
Accompagnati dai docenti della Cattolica, gli studenti delle scuole lucane che hanno aderito al progetto discutono dopo aver visto sequenze e brani di film, trovano associazioni con la loro realtà, individuano criticità ricorrenti e immaginano futuri sostenibili. Con il supporto dei loro insegnanti mappano realtà locali innovative e interessanti, attivano con esse scambi e percorsi di approfondimento e conoscenza e, in un laboratorio conclusivo, configurano progettualità relative agli ambiti che sono stati evidenziati, esplorati e approfonditi nel percorso precedente.
«Oltre al valore concreto che tale produzione consente di mettere in circolo - osserva Scaratti - i ragazzi irrobustiscono la loro capacità di essere e fare gruppo, di rispettare posizioni e prospettive diverse, di cercare con pazienza sintesi e mediazioni che aggiungono valore alle idee di ciascuno. Lucania FutureLab si presenta dunque come l’esperienza di una narrazione collettiva e non isolata, capace di nutrire con creatività e passione uno sguardo per il futuro di cui i giovani sono autentici e interessati portatori».