«Lucania FutureLab stimola gli studenti lucani ad aprire nuove prospettive sul loro futuro personale e su quello del territorio», spiega la docente di Sociologia economica Ivana Pais. «E lo fa a partire dall’utilizzo della metodologia Future Lab che, articolata nelle tre fasi di distopia, utopia e progettazione, rappresenta un modello di lavoro molto consolidato in ambito scientifico proprio per la costruzione a livello collettivo di scenari futuri desiderati e realizzabili. In questo modo prepariamo il terreno per accompagnare gli studenti nella creazione di nuove idee, iniziative e azioni per lo sviluppo del territorio».
Dalla teoria alla prassi. Lo step successivo del percorso, entrato ormai nel vivo con la seconda fase che si svolgerà nel mese di marzo, sarà quindi la realizzazione del progetto, prima con la definizione del business model poi con la messa a punto della città ideale, grazie all’affiancamento dei docenti dell’Università Cattolica, accompagnati in questo percorso da alcuni iscritti alle facoltà dell’Ateneo di origini lucane. «Restituire, collaborare, conoscere, sviluppare insieme: queste le quattro parole chiave alla base del progetto che coinvolge diversi attori- osserva Ivana Pais -. Al termine del percorso, che si concluderà tra maggio e giugno, sarà poi organizzata una challenge nel corso della quale le scuole illustreranno il loro progetto e una giuria di esperti decreterà il vincitore».
«Imprenditività, capacità immaginativa e innovazione sociale sono gli ingredienti che Lucania FutureLab combina per una rigenerazione del presente a partire dallo sguardo dei giovani lucani verso il loro futuro», conclude Ivana Pais.