Nel corso degli ultimi due anni, le Cattedre UNESCO italiane hanno promosso un progetto congiunto dal titolo "Dialoghi delle Cattedre UNESCO: un laboratorio di idee per il mondo che verrà", per presentare a un vasto pubblico il contributo delle Cattedre UNESCO italiane alla sfida globale dello sviluppo sostenibile. Il progetto è stato lanciato in occasione del primo evento pubblico on-line che si è svolto il 9 ottobre 2020 e che ha visto il coinvolgimento, tra gli altri, di Stefania Giannini (ADG Educazione UNESCO), Franco Bernabè (Presidente della Commissione Italiana per l'UNESCO) e Patrizio Bianchi (allora Ministro dell'Istruzione). Tutti hanno concordato sull'importanza della collaborazione tra le Cattedre UNESCO per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Le Cattedre UNESCO italiane hanno recentemente deciso non solo di lanciare una seconda edizione di webinar sul Nuovo Contratto Sociale per l'Educazione, basato sull'ultimo Rapporto UNESCO sui Futuri dell’Educazione, ma anche di dare all'esperienza dei "Dialoghi delle Cattedre UNESCO" una maggiore stabilità e istituzionalizzazione attraverso la creazione di una Rete formale delle Cattedre UNESCO Italiane. Questa Rete permetterà alle Cattedre UNESCO italiane di parlare con una sola voce e di rafforzare la cooperazione tra di loro come un modo per attuare un nuovo contratto sociale nel campo della ricerca e del mondo accademico.
La ReCUI ha partecipato al Comitato speciale intergovernativo per la revisione della 1974 Recommendation concerning education for international understanding, co-operation and peace and education relating to human rights and fundamental freedoms dell’UNESCO.
La seconda bozza rivista della Raccomandazione è stata discussa e approvata nella riunione del Comitato speciale intergovernativo (Categoria II) che si è svolta dal 30 maggio al 2 giugno e dal 10 al 12 luglio 2023.
Revisione della Raccomandazione 1974
La ReCUI ha partecipato con una sua rappresentanza alla conferenza Inclusive Lifelong Learning che si è svolta a Bali, Indonesia, dal 3 al 6 luglio 2023. In quest’occasione è stato approvato il Manifesto di Bali “Embracing inclusion: a roadmap to lifelong learning for all”.
1. Titolo del progetto: Sostegno al monitoraggio dell’attuazione del diritto all’educazione (2020 – 2023)
Dal 2020, la Cattedra UNESCO è coinvolta in un progetto promossa dalla Fondazione Vittorino Chizzolini ONLUS di Bergamo in collaborazione con il Programma sul Diritto all’educazione dell’UNESCO. Nel corso dei primi due anni, la collaborazione ha riguardato principalmente l’aggiornamento di alcuni strumenti di monitoraggio del diritto all’educazione nel mondo predisposti dall’UNESCO. La Fondazione ha costituito un gruppo di ricerca i cui membri hanno partecipato su base volontaria, coordinati da una referente della Cattedra UNESCO. Oggetto del lavoro è stato l’aggiornamento di alcuni “profili-paese” dell’Osservatorio sul diritto all’educazione e dell’Atlas per il diritto all’educazione di donne e bambine.
Dal 2023, il progetto di collaborazione ha avuto come oggetto la scrittura di alcuni report paese sulla base delle linee guida prodotte dall’UNESCO (https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000375352). In particolare, il gruppo di ricerca ha lavorato alla stesura del Rapporto sul diritto all’educazione in Niger, contenente alcune raccomandazioni che l’UNESCO promuoverà per sollecitare la messa in campo di azioni per il rafforzamento del diritto all’educazione.
2. Progetto "Educazione alternativa per bambini e giovani esclusi dalla scuola in Niger: azione di ricerca nel comune di Niamey (1.01.2023 - 31.12.2024).
Il progetto, finanziato da Fondazione CARIPLO, è gestito in collaborazione con la Direzione generale dell'alfabetizzazione e dell'educazione non formale (Ministero dell'Istruzione del Niger), l'Ecole Normale Supérieure dell'Università Abdou Moummouni in Niger, il gruppo di ricerca ERDIE dell'Università di Ginevra e l'ONG Action Éducative pour le Développement Local (AEDL_Espoir). La ricerca intende analizzare gli attuali approcci all'educazione alternativa in Niger e proporre un modello pertinente e sostenibile per l'educazione. Nello specifico, l’obiettivo è quello di offrire un'alternativa educativa ai bambini attualmente esclusi da qualsiasi forma di istruzione formale. Per la sperimentazione sono state individuate dieci classi all'anno nella periferia di Niamey.
La Cattedra Unesco in “Education for Human Development and Solidarity Among Peoples”, in collaborazione con la Scuola di Alta Formazione "Educare all’incontro e alla solidarietà" (Università LUMSA – Roma) e con le Cattedre SCHOLAS (Scholas occurrentes, Fondazione Internazionale di Diritto Pontificio), sostiene il progetto Maison de Paix per la costruzione e l’avvio di un Centro di formazione e promozione umana a Kikwit nella Repubblica Democratica del Congo. Il progetto è promosso dall’Associazione S.F.E.R.A. Onlus, sorta nel 2011 a Brescia.
Il progetto Maison de Paix nasce a Kikwit, diocesi con 4 milioni di abitanti a circa 500 Km a Est della capitale Kinshasa. Il progetto prevede la costruzione di un Centro formativo polifunzionale. Il Centro nasce per aiutare la popolazione locale a vivere una vita più sana e più produttiva. Per questo l’associazione S.F.E.R.A. è partita dall’analisi delle problematiche e dall’ascolto dei volontari che già operano in zona e della popolazione locale. Questa analisi ha messo in luce tre questioni che sono diventate anche gli ambiti d’intervento del progetto:
Il progetto prevede la costruzione di una Scuola dell’infanzia, di due Centri di formazione femminile e maschile oltre ad un ambulatorio e ad altre strutture di servizio.
La Cattedra Unesco parteciperà all’intervento organizzando convegni internazionali sul tema dell’educazione, favorendo lo scambio tra studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e docenti della Scuola dell’infanzia e dei Centri di formazione realizzati dal progetto e promuovendo l’ideazione di un Centro estivo per bambini di strada.
Missione a gennaio 2020
Nel mese di gennaio 2020 il gruppo di lavoro della Cattedra Unesco, guidato dal Prof. Simeone, si è recato in missione a Kikwit, in Repubblica Democratica del Congo, dove è attivo il progetto Maison de Paix per la costruzione e l’avvio di un Centro di formazione e promozione umana.
La missione ha offerto l'occasione per realizzare anche un progetto di Service Learning che, mettendo in comunicazione la scuola dell’infanzia San Pio X di Sarezzo (Bs) e la scuola Maison de Paix, ha permesso di esaudire, a oltre cinquemila chilometri di distanza, il desiderio di bambini e bambine di mettersi in dialogo con l’altro e riflettere sull’importanza delle diversità culturali.
Qui il racconto di Vera Brunelli, la studentessa che ha promosso e realizzato il progetto.
Qui il video sul progetto di Service Learning a Kikwit
D.3.2. RICERCHE DI PARTICOLARE INTERESSE PER L’ATENEO, anno 2019 Progetti di ricerca in ambito umanistico e sociale (aree scientifiche CUN da 10 a 14) - Tema 2 - Politiche e pratiche di contrasto alla povertà per uno sviluppo umano integrale e sostenibile.
Il Progetto di Ricerca VIVRE intende offrire un contributo per analizzare alcune delle interconnessioni tra le povertà evidenziate dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, focalizzandosi in particolare su sei forme di povertà: educativa (SDG4), ambientale (SDG13), agro-alimentare (SDG2), sanitaria (SDG3), tecnologica (SDG9) e storico-economica (SDG16). Il progetto agisce nell’ambito di due realtà urbane caratterizzate da degrado economico, ambientale e sociale: Kikwit (Repubblica Democratica del Congo) e un quartiere periferico della città metropolitana di Milano. Obiettivo della ricerca è analizzare a livello multidisciplinare e in modo sistemico le manifestazioni e le influenze reciproche delle sei povertà nei due contesti di periferia, l’uno in un paese a risorse limitate e l’altro in una nazione ad alto reddito. Sulla base dell’analisi e seguendo i principi della ricerca-azione, il progetto ha come secondo obiettivo quello di sperimentare e monitorare interventi integrati di contrasto alle povertà per un miglioramento delle condizioni di vita delle due comunità coinvolte e di individuare best practices di sviluppo sostenibile replicabili in contesti analoghi attraverso percorsi partecipativi.
Partecipazione al progetto editoriale per la pubblicazione di un volume sul tema “Education privatization in sub-Saharan Africa: Agendas, policies and trends”
Ricercatori provenienti dalle seguenti istituzioni: Center for African Studies of the University of Porto, Portogallo; School of Education, Campinas University and Federal University of Bahia, Brasile; University of Geneva, Svizzera; Università Cattolica del Sacro Cuore.
La Cattedra Unesco collabora da alcuni anni alla validazione di un progetto della Fondazione Archimedu ETS. Il progetto Archimedu è una proposta, attualmente in fase di avvio, di sostegno a scuole di ogni ordine e grado basata sull’evidenza (come espresso anche in numerosi documenti e rapporti dell’Unesco) che l’investimento in educazione costituisce una leva fondamentale per il progresso e lo sviluppo di una società. A valle di un processo di onboarding (selezione e coinvolgimento nel progetto di istituti – in una prima fase del progetto nazionali – meritevoli sul piano dell’investimento in competenze e dell’innovazione didattica) le scuole inserite nel progetto riceveranno sostegno finanziario attraverso donazioni che alimenteranno un fondo di endowment (secondo un modello già consolidato nei paesi anglosassoni). Inoltre, un certo numero di studenti con difficoltà economiche verranno supportati nel loro percorso dall’erogazione di una valuta digitale emessa da Archimedu.
La Cattedra Unesco dopo una fase di valutazione generale del progetto, sta ultimando il periodo di validazione analitica che verte sulla tenuta complessiva dell’impianto da un punto di vista pedagogico e su aspetti tecnici inerenti ai criteri di selezione delle scuole.
Del processo di validazione si stanno occupando i dott.ri Michele Aglieri, Emanuele Serrelli e la dott.ssa Dalila Raccagni ed è responsabile scientifico il prof. Domenico Simeone.
La Cattedra UNESCO partecipa alle attività del 3-H project (Head, Heart, Hand) promosso dall’Ente Nazionale Canossiano (ENAC) per il periodo 28/02/2022 – 27/08/2024.
Il problema che il 3-H project cerca di affrontare è proprio l’alto numero di giovani nei percorsi VET che sono demotivati o stanno male a scuola, problema accentuato significativamente da questi ultimi due anni di pandemia.
Il tradizionale sistema di Welfare, centrato sulle prestazioni professionali nei contesti di disabilità, ha sottratto alle comunità locali il senso di solidarietà tra uomini. Per recuperare il terreno perduto, è necessario che il progetto di vita della persona non coinvolga solo i professionisti, ma tutta la Comunità. Per farlo, le équipe di lavoro devono convogliare il contributo delle reti informali dentro i progetti personalizzati.
Questa è la logica che anima il progetto Comunità Amiche della Disabilità. In particolare, per ottenere il marchio sono stati alcuni standard e relativi indicatori a cui fare riferimento per incentivare la crescita di comunità inclusive, attraverso la promozione di ambienti urbani nei quali le persone con disabilità siano comprese, rispettate, sostenute e fiduciose di poter contribuire alla vita della loro collettività.
Questo progetto di ricerca si propone di produrre studi sulla privatizzazione dell’educazione in cinque Paesi della regione francofona dell’Africa sub-sahariana (Burkina Faso, Costa d'Avorio, Marocco, Niger e Togo). Il progetto copre tutti i livelli di istruzione (prescolare, primaria, secondaria e superiore) e fa parte delle attività del Réseau de Recherche Francophone sur la Privatisation de l'Éducation (ReFPE).
Finanziamenti:
La Cattedra Unesco in “Education for Human Development and Solidarity Among Peoples” partecipa alla realizzazione del progetto “Prendiamoci per mano: scuola in azione, società inclusiva in crescita”. Capofila dell’intervento è CBM Italia Onlus, ONG parte di CBM (Christian Blind Mission), organizzazione senza scopo di lucro attiva dal 1908 per assistere, curare, includere e dare una migliore qualità di vita alle persone con disabilità che vivono nei Paesi più poveri.
Il progetto intende contribuire alla diffusione di una cultura di inclusione sensibile alle tematiche della disabilità e della diversità attraverso il coinvolgimento di 1.980 studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado (8-13 anni) e 180 insegnanti in un percorso didattico ed esperienziale che stimoli la loro attivazione sul territorio come agenti di cambiamento. L’intervento, che vede il coinvolgimento di 15 Istituti Comprensivi (per un totale di 90 classi) in 5 regioni italiane (Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Puglia), prevede le seguenti attività:
Sono inoltre previste attività di sensibilizzazione con il fine di rafforzare le conoscenze e stimolare il dibattito sul piano nazionale sui temi della disabilità e della diversità culturale tramite eventi territoriali e una campagna di comunicazione.
La Cattedra Unesco è coinvolta nell’attività di misurazione dell’impatto e valutazione esterna dell’intervento.
Il progetto si è concluso nel mese di dicembre 2020. In occasione dell'evento conclusivo svoltosi online è stata presentata la pubblicazione “Prendiamoci per mano anche a distanza: empatia e solidarietà ai tempi del COVID-19” (disponibile qui), basata sul report di valutazione delle attività, condotto dalla Cattedra UNESCO dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il report della Cattedra UNESCO ha come obiettivo la compresione dell'impatto che il progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale ha avuto su alunni e docenti e sull’importanza di promuovere progetti di sensibilizzazione, mettendo in evidenza alcuni interessanti risultati: le attività proposte hanno avuto l’obiettivo di far comprendere agli alunni che gli atteggiamenti inclusivi non sono a favore solo delle persone escluse, ma di tutti; il 90% degli studenti ha mostrato un’aumentata capacità di “leggere” le situazioni di reale inclusione; a fine percorso la maggioranza degli studenti ha mostrato un incremento nella capacità di interpretare e riconoscere le emozioni altrui in episodi e casi di discriminazione; la diversità viene riconosciuta come risorsa, ricchezza e non più come problema.