Come tutte le parole molto utilizzate, il termine “sostenibilità”, specialmente con riferimento alla sua applicazione nel campo delle politiche ambientali ed energetiche, non è esente dal rischio di logoramento che spesso deriva a un eccesso di retorica. Ed è soprattutto al mondo della ricerca scientifica e dell’alta formazione che si richiede di far emergere, con la massima chiarezza possibile, orientamenti, priorità, criteri e indicatori in base ai quali determinati comportamenti individuali e collettivi possano essere definiti “sostenibili”. Anche il nostro Ateneo ha contribuito e contribuisce a una rinnovata educazione ambientale e al progresso delle conoscenze e delle tecniche utili per ridurre il peso delle esternalità negative connesse allo svolgimento di alcune attività umane. Basti pensare, per citare un solo significativo esempio, che ha visto proprio la sede di Piacenza in primo piano, al protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso dall’Università Cattolica, mediante il Centro di ricerca OPERA (European Observatory on pesticide risk analysis) con il Ministero dell’Ambiente e l’Università di Torino per la realizzazione del progetto "La sostenibilità in viticoltura”. Un’iniziativa che nasce dalla consapevolezza del ruolo che il settore agricolo può giocare nella sfida ai cambiamenti climatici anche attraverso il recupero ecosostenibile dei processi produttivi.
A partire da tali premesse, si comprende come la decisione dell’Ateneo di applicare anche al proprio caso specifico una particolare attenzione al tema dell’impatto ambientale, sia una scelta coerente con una parte significativa della sua missione e, soprattutto, con i suoi valori di riferimento. Lo stesso Codice Etico, adottato dall’Ateneo dal 1° novembre 2011 in via sperimentale e dal 29 ottobre 2013 a titolo definitivo, nell’art. 3 afferma che i membri della comunità universitaria sono invitati a promuovere e realizzare, tra le altre cose, “un uso efficiente delle risorse e dei servizi nel rispetto della salute, dell’igiene e sicurezza sul lavoro, dell’ambiente e dell’integrità delle strutture universitarie”.
Tuttavia, parlare di “sviluppo sostenibile” significa pensare all’aspetto ecologico senza trascurarne le connessioni con la dimensione culturale, economica e sociale in cui è immerso l’uomo. Se è vero che la “sostenibilità” richiede, per non rimanere un vago appello, l’adozione di procedure che rendano realizzabili gli obiettivi, è altresì vero che laddove non vi sia una coscienza condivisa, che implica un preciso impegno educativo, ogni progetto viene sminuito se non vanificato.
Concretamente, le azioni attraverso cui si intende costruire il percorso di sostenibilità nella sede di Piacenza, da cui si scelto di cominciare anche in considerazione della sua storica e peculiare sensibilità alla questione ecologica, si collocano lungo tre principali direttrici.
In primo luogo, occorre lavorare per favorire la comprensione del legame tra la nostra Università e la realtà umana e territoriale nella quale essa è inserita. Questo significa migliorare la capacità di individuare gli interlocutori della sede piacentina e comprendere il loro punto di vista rispetto alle nostre attività sia nel senso positivo dell’interesse che essi potrebbero nutrire nei confronti di ciò che l’Ateneo fa o potrebbe fare, sia nel senso delle conseguenze negative che, eventualmente, essi subiscono.
V’è, poi, l’esigenza di misurare e governare, per quanto possibile, gli impatti prodotti. Tutto ciò è fondamentale per calibrare l’attività stessa in modo da renderla più sostenibile, in base alle priorità stabilite anche mediante il dialogo con i nostri interlocutori.
Si tratta, infine, di comunicare le azioni intraprese avendo cura di evidenziare se e come esse riescano a incidere sugli impatti prodotti.
Il compito di tradurre queste premesse in un programma articolato e operativo è stato affidato al “Gruppo di lavoro per la sostenibilità” formato da docenti delle facoltà della sede di Piacenza e da rappresentanti del personale tecnico e amministrativo. L’obiettivo è quello di stilare un “Protocollo per un’Università Sostenibile” in cui includere i passi futuri verso la sostenibilità che l’Università Cattolica, sede di Piacenza, vuole intraprendere. La consultazione avverrà attraverso seminari, momenti di confronto e approfondimento sul tema, attraverso cui raccogliere le proposte di tutti i portatori di interesse.
La “sostenibilità” esprime un aspetto e una domanda importante del vivere contemporaneo che richiedono rispetto, comportamenti trasparenti e improntati alla correttezza e al rigore. Proprio per questo il percorso avviato presso la sede di Piacenza costituirà un’esperienza di grande interesse per l’intero Ateneo.
Prof. Franco Anelli