- Milano
- Unità di Ricerca in Psicologia del traffico: mobilità, sicurezza e sostenibilità
- Notizie
- Incidenti stradali in diretta social: i perché della follia
Incidenti stradali in diretta social: i perché della follia
Intervista alla prof.ssa F. Biassoni sulla Gazzetta dello Sport
Era in diretta su Facebook l’automobilista che ha perso il controllo della vettura travolgendo un’auto che giungeva sulla corsia opposta in provincia di Frosinone. L'incidente di Casal Palocco a Roma degli YouTuber TheBorderline è forse la tragedia più eclatante. Sempre a Roma, il ventunenne morto sul Grande raccordo anulare dopo essersi schiantato a 300 all'ora con un'Audi R8 bianca, il tutto filmato con il telefonino dall'amico a bordo della supercar. Sono solo tre esempi dell'abitudine di riprendersi alla guida in diretta sui social. Un fenomeno "nuovo" che si aggiunge all'uso classico del cellulare, la chiamata, o il messaggio digitato al volante, forse un vecchio retaggio degli anni Novanta, ormai superato dall'introduzione dei sistemi di infotainment, sempre più avanzati e connessi ai nostri smartphone Apple o Android, ma praticamente mai utilizzati. Una pericolosa tendenza nata in un particolare momento storico dove la diffusione dei dispositivi elettronici collegati a internet e il successo dei social su vasta scala sembra aver raggiunto l'apice. Un tema decisamente inedito, come spiega Federica Biassoni, responsabile dell’Unità di ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: "È un tema su cui ancora non esistono ricerche, non c'è una letteratura specifica.