Università Cattolica del Sacro Cuore

Profilo accademico

di Luigi Cagni

Molti anni fa don Francesco (non era ancora “monsignore”, ma questo titolo non fu mai in uso tra noi, suoi colleghi ed amici), nel contesto del suo grande impegno negli studi, dichiarava di voler morire sui libri. Si riferiva a quelli biblici e a quelli affini, facenti loro corona. Mantenne fede al suo impegno e fu profeta della sua fine.

Venne da Brescia a Roma per gli studi universitari teologici, biblici e vicino-orientali, che compi negli anni 1946-1952 all’Angelicum e all'Istituto Biblico. A Roma ottenne di porre la sua stabile dimora per i restanti 50 anni delta sua vita.

Dal punto di vista dei titoli accademici non volle andare oltre la Licenza e ciò gli sbarrò l’accesso all’insegnamento negli atenei pontifici; si dedicò cosi all'insegnamento della religione nelle scuole statali, riservando ogni pomeriggio alla ricerca scientifica in importanti biblioteche romane: Biblico, Scuola francese, Vaticana, Germanico, ecc. Qui apparve sempre come un’ “istituzione” per la sua autorità scientifica. Lo fu anche dal punto di vista dell’immagine esterna: sempre in veste talare ed eternamente imbacuccato (cappotto, sciarpa, baschetto).

F. Vattioni fu uno studioso fecondissimo, di grande spicco e di fama internazionale. I suoi titoli scientifici sono circa 200 e spaziano in tutti i campi delta semitistica. Molto apprezzati ed attesi furono i suoi Saggi di bibliografia semitica, che pubblicò annualmente negli Annali dell'Istituto Orientale di Napoli a partire dal 1983.

Fece viaggi di studio in Libia, Tunisia e Iran.

In campo biblico dedicò il suo impegno e la sua competenza alla preparazione dei 3 volumi di  Sacra Bibbia della Marietti, di cui fu anche condirettore (1960); alla revisione delta traduzione italiana delta Bibbia (1969.1971); alla preparazione della Neo-Volgata  (dal 1968); alla direzione dell’edizione italiana delta Bibbia di Gerusalemme (1974); all’edizione critica dei canti biblici del Salterio di Pontida (Vaticano latino 82) (1977).

Nel 1967 ottenne la Libera docenza in “Filologia biblica” e la esercitò per cinque anni presso l'Università statale di Roma.

So di avergli procurato una grande soddisfazione quando nel 1977 riuscii a farlo chiamare come docente di “Lingua e letteratura ebraica biblica e medievale” presso l’Istituto Orientale di Napoli , dove divenne presto professore ordinario. Ciò rappresentò il ben meritato coronamento delta sua intensa ricerca scientifica.

Don Francesco fu uno spirito vivace e generoso, caratteristico per i suoi giudizi acuti e per il suo linguaggio incisivo, talvolta anche tagliente, con tutte le conseguenze del caso... Per questo fu amato da tutti coloro che ben lo conobbero, al di là della scorza. Solo alla fine si rinchiuse motto in se stesso, a causa del decadimento fisico, e si aperse solo con pochissimi. Ho conversato un’intera mattinata con lui, di molte cose, pochi giorni prima del suo ricovero in rianimazione.

Lo ricordo con stima e nostalgia. Ora che è nella luce eterna, gli vorrei amichevolmente domandare se condivide ancora il suo deciso e reciso giudizio sui manoscritti di Qumran. Erano totalmente assenti dalla sua biblioteca personale e dai suoi manoscritti, che ho attentamente compulsato dopo il suo ritorno alla casa del Padre. *


* Già in Notizie ABI XXVI n. 8 (1/1995) 29, e quindi ristampato in L. Cagni † (ed.), Biblica et Semitica. Studi in memoria di Francesco Vattioni (Dipartimento di Studi Asiatici. Series Minor LIX), Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1999 [i.e. 2000], ix-x.