Università Cattolica del Sacro Cuore

L'opera di F. Vattioni

Il profilo che meglio caratterizza l’attività multiforme di F. Vattioni è quello filologico-linguistico. Questa passione ha animato la sua indagine critica, iniziata come esegeta, commentatore e traduttore. In particolare, come biblista egli si preoccupò sempre di ricostruire anzitutto l’intero processo di trasmissione dei testi da studiare, privilegiando quelli più problematici (per esempio l’Ecclesiastico), sui quali, al suo tempo, i ritrovamenti di nuove attestazioni iniziavano a portare nuova luce, e ne affrontò lo studio attentamente, con la dedizione del filologo attento a non tralasciare alcuna testimonianza, ma anche con il distacco necessario per evitare facili entusiasmi. Si è trattato, perciò, in più casi di un contributo importante, finalizzato a entrare autorevolmente nel dibattito critico o a fornire spunti ad altri studi. La sua notorietà internazionale è dovuta però principalmente all’attività di studioso di epigrafia giudaica e semitica, cioè aramaica antica e siriaca, nabatea e palmirena, e alla sua passione per l’Africa Romana, in virtù della quale egli si dedicò con particolare interesse alle iscrizioni fenicio-puniche.

Il volumetto celebrativo. L’opera di Francesco Vattioni è rievocata in un volumetto in memoriam curato da amici del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche della sede bresciana dell’Università Cattolica, grazie al contributo di colleghi dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”. Ai vari interventi si affianca la riedizione di un celebre saggio dello stesso Vattioni su Hatra, una sua nota biografica e la bibliografia completa dei suoi scritti. Il volumetto è attualmente accessibile anche da questa pagina web per gentile concessione dell’Editrice Paideia.

L’opera di Francesco Vattioni (1881,16 KB)