Università Cattolica del Sacro Cuore

Il semitista

di Giovanni Garbini

“Monsignor” Vattioni (con questo titolo lo chiamavano i suoi allievi più affezionati) occupa nel quadro della recente semitistica italiana una posizione doppiamente rappresentativa. Su un piano socio-culturale egli rientra nel piccolo gruppo di religiosi cattolici che nella seconda metà di questo secolo hanno operato nell'università italiana: con Giorgio Raffaele Castellino, Giovanni Rinaldi e Luigi Cagni, Francesco Vattioni ha rappresentato una cultura orientalistica cattolica che ha saputo liberarsi di preoccupazioni confessionali pur senza rinunciare alle proprie convinzioni, lavorando con gli stessi strumenti critici usati da chi non e legato direttamente all'ambiente ecclesiastico. Dal punto di vista degli interessi scientifici, anche con la sua formazione prevalentemente biblica, Vattioni si è trovato quasi naturalmente inserito in quel tipo di studi semitistici che ha avuto in Sabatino Moscati (coetaneo di Vattioni e come lui alunno del Pontificio Istituto Biblico) il suo iniziatore e promotore (ricordo che in anni assai lontani Moscati mi disse di considerare Vattioni lo studioso non laico più vicino al nostro tipo di ricerche). II suo grande interesse per il materiale epigrafico e le innumerevoli indagini sulla civiltà fenicio-punica costituiscono una prova di questa sostanziale affinità, mentre acquista un valore emblematico il fatto che appena entrato nell’università Vattioni abbia incominciato a redigere annualmente quei Saggi di bibliografia semitica che proseguivano idealmente Ia Bibliographie semitique iniziata dallo stesso Moscati nel 1947 e poi portata avanti fino al 1960 dall'autore di queste righe.

F. Vattioni era nato il 3 febbraio 1922 a Orzinuovi (Brescia): ordinato sacerdote nel 1945, dopo gli studi teologici consegui la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1952. Perle sue non comuni capacita di filologo biblico Vattioni fu chiamato a ricoprire incarichi di responsabilità e di prestigio: è stato condirettore per l"Antico Testamento de La Sacra Bibbia diretta da S. Garofalo per l'editore Marietti (1960). dal 1969 al 1971 uno dei revisori della traduzione ufficiale della Bibbia per incarico della Conferenza Episcopale Italiana (la quale peraltro preferì adottare, come testo base da elaborare, la Bibbia curata da E. Galbiati per la U.T.E.T.), direttore dell’edizione italiana della Bibbia di Gerusalemme per le Edizioni Dehoniane (1974). Dal 1958 al 1960 diresse Ia giovane Rivista Biblica (alla quale mi invitò a collaborare). In quegli stessi anni Vattioni incominciò ad estendere le sue ricerche a temi filologici e storico-religiosi relativi al Vicino Oriente antico, accostandosi cosi all'ambiente accademico italiano; nel 1967 ottenne la Iibera docenza in Filologia biblica, in seguito alla quale tenne dei corsi liberi nell'Università di Roma. Nel 1977 ebbe l'incarico di insegnamento per la Lingua e letteratura ebraica presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, disciplina di cui divenne titolare, dopo aver vinto il concorso. Dal 1 novembre 1980: lasciò l'insegnamento, per raggiunti limiti di età, il 31 ottobre 1992. Negli anni del periodo fuori ruolo Ia sua attività di ricerca prosegui instancabile, finché una crisi di asma, male di cui soffriva da tempo, lo costrinse a lasciare Roma per l'ospedale di Gussago (Brescia), dove si è spento il 13 dicembre 1995.

F. Vattioni ha esordito negli studi come filologo biblico; non è ovviamente possibile valutare il suo contributo di biblista nell'ambito delle varie sedi, ricordate, che lo hanno avuto come direttore o consulente di edizioni della Bibbia; ma più che la traduzione e il commento ai libri di Samuele e Daniele nella Bibbia di S. Garofalo, inevitabilmente condizionati dalle esigenze editoriali, e il suo primo articolo – Nota a Zach. 12.11 –, apparso nel 1955, che già mostra compiutamente un metodo che tiene conto di tutta Ia tradizione testuale e che colloca la documentazione biblica nella sua giusta ambientazione storica. La fervida attività di ricerca dei testi e Ia perizia filologica di Vattioni si rivelano nella ricca serie di note puntuali sui testo biblico, sia ebraico sia greco o Iatino: tra i molti libri studiati, Genesi, Proverbi, Giobbe e Tobia hanno più di frequente attirato l'attenzione dello studioso, particolarmente attento al materiale di nuova acquisizione (Esodo nel 1960, frammenti latini vari 1975, Cantico Iatino e greco 1978, Tobia latino 1978, Giobbe latino 1988, Giobbe 1994). Oltre alla recente monografia su Giobbe, l'opera più importante in questo settore è certamente l'edizione critica del testo ebraico de l'Ecclesiastico, accompagnato dai testi greco, latino e siriaco (1968).

Mi sia consentito ricordare l'udienza particolare concessa a Vattioni e allo scrivente da S.S. Paolo VI al quale fu offerta in omaggio Ia prima copia del libro, edito dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli.

L'inizio dell'insegnamento universitario provocò naturalmente una svolta anche negli interessi scientifici di Vattioni. Giunto all'Istituto Orientale esattamente nel momento in cui il titolare di Semitistica veniva trasferito in altra sede, Vattioni si trovò di fatto (e poco dopo anche istituzionalmente), a supplire un insegnamento a lui congeniale. Dal 1978 i lavori scientifici dello studioso saranno ormai prevalentemente semitistici, a partire dal primo Saggio di bibliografia semitica pubblicato appunto in quell'anno: a esso ne seguirono altri 16 (l'ultimo relativo al 1994-1995). II settore in cui più intensamente si è esplicata l'attività di Vattioni, infaticabile ricercatore di bibliografia, quello delle iscrizioni semitiche nordoccidentali: a partire dal 1965 studi generali e note specifiche si sono susseguiti ininterrottamente per un trentennio: Ia competenza di Vattioni spaziava dall'epigrafia ebraica a quella fenicio-punica, dall'aramaica antica alla siriaca, passando attraverso il materiale nabateo e palmireno: nel 1981 pubblico il corpus delle iscrizioni aramaiche di Hatra, aggiornato nel 1994 con una seconda monografia nella quale venivano trattati anche argomenti più generali attinenti alla storia e alla cultura della città. A Vattioni il mondo scientifico deve inoltre diversi utilissimi strumenti di lavoro: oltre all'insostituibile Bibliografia semitica, Ia bibliografia sistematica delle iscrizioni aramaiche (1969) con la raccolta delle iscrizioni aramaiche di Mesopotamia (1970) e quelle sui sigilli e le monete (1971): è tuttavia il corpus dei sigilli ebraici, più volte aggiornato (1969, 1971, 1978), e quello dei sigilli fenici (1981) che costituiscono tuttora un punto di  riferimento. Non meno meritori sono i lavori che, nell'ambito delle ricerche sul mondo punico, sono stati dedicati all'onomastica e che culminano nel repertorio onomastico desunto dallo spoglio sistematico delle iscrizioni greche e latine del Nordafrica (1979).

Fin dai suoi primi lavori come biblista Vattioni ha sempre esaminato l’Antico Testamento collocandolo sullo sfondo delle culture del Vicino Oriente antico; dato anche il clima culturale in cui si sono sviluppati gli studi biblici in questa secolo (basti pensare alla “archeologia biblica”), il passaggio di uno studioso da filologo biblico a specialista delle culture semitiche antiche appare naturale, anche se non ovvio; ed è altrettanto naturale che il tramite sia stato l'interesse storico-religioso. Ed ecco gli studi sul dio Reshef (l965), su Baalshamem (1972 e 1973), sul sacrificio presso i Nabatei (1984), sul sangue come maledizione nelle iscrizioni greche e aramaiche e nelle fonti greche relative all'Asia Minore (1989). L'incontro di Vattioni con don Beniamino Conti, direttore del Centro StudiSanguis Christi, forni al professore che stava per salire sulla cattedra napoletana l'occasione per realizzare una iniziativa che rispondeva alle aspirazioni della studioso e che ha reso  largamente noto Vattioni nel mondo universitario italiano: le “Settimane” di studio sul sangue, progettate con una finalità teologica ma realizzate come una immensa ricerca storica e antropologica nella quale sono stati coinvolti teologi e professori universitari. Otto sono state le“Settimane”, dal 1980 al 1991, le prime con cadenza annuale, le ultime tre con cadenza biennale: “Sangue e antropologia” è il loro tema comune, incentrato inizialmente sulla Bibbia e progressivamente esteso alla patristica, alla liturgia, alla teologia. In questi convegni, i cui atti sono stati raccolti dal loro promotore in 21 grossi volumi dalla copertina purpurea, si sono trovati riuniti studiosi dalle molteplici specializzazioni e con le più diverse tendenze religiose e a-religiose, perché nessun collega si è voluto sottrarre all'amichevole invito dell'entusiasta prof. Vattioni. L'incontro sul terreno scientifico, degli studi teologici con quelli storici, antropologici e letterari coltivati nelle università laiche ha costituito un'esperienza, promossa da una singola persona, che si affiancava a quella che veniva realizzata, negli stessi decenni, dall'Associazione Biblica Italiana nel settore biblico: un'apertura del mondo cattolico verso la ricerca  storica: un'apertura a cui Ia morte di Vattioni e le ultime tendenze dell'ambiente biblistico ecclesiastico sembrano voler porre temine.

Questo rapido disegno della figura scientifica di Francesco Vattioni non sarebbe completo se non si facesse almeno un accenno ai suoi interessi per il Nuovo Testamento e Ia patristica: questo specialmente in funzione di fonte di notizie. II volume Beatitudini, Povertà, Ricchezza, che nel 1966 raccolse, arricchendoli, diversi saggi pubblicati tra il 1961 e il 1963 sulla rivista Studi Sociali, ci rivela un Vattioni diverso, biblista (anche per il Nuovo Testamento) informatissimo e come sempre filologicamente puntiglioso: ma fortunatamente nello stesso 1963 cessò la collaborazione con gli Studi Sociali e iniziò quella con gli Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. *


* Già in L. Cagni † (ed.), Biblica et Semitica. Studi in memoria di Francesco Vattioni (Dipartimento di Studi Asiatici. Series Minor LIX), Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1999 [i.e. 2000], xi-xiv.