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Il Laboratorio
Il Laboratorio di Ricerca sui Processi di Mediazione opera in Università Cattolica a partire dal 2004 sui temi della ricerca intervento, della promozione e supervisione di progetti di mediazione dei conflitti sia familiari, sia comunitari.
Il modello teorico di riferimento è il paradigma relazionale-simbolico che pone al centro le relazioni come costitutive del sociale, osservandone sia la dimensione strutturale che referenziale, cioè simbolica. Nel processo di mediazione, questa prospettiva si declina con una particolare attenzione alla salvaguardia del valore simbolico dei legami, siano essi familiari o comunitari, anche in presenza di gravi conflitti.
La mediazione relazionale può avere numerosi ambiti di applicazione, pertanto diverse sono le caratteristiche dei percorsi di mediazione. In tutti è però necessaria la presenza di un professionista qualificato, il mediatore relazionale che garantisce e sostiene il lavoro con le parti in conflitto, consentendo la ri-generazione dei legami attraverso il metodo negoziale e la definizione di accordi condivisi.
L'esperienza di studio e ricerca ha consentito di identificare alcuni contesti specifici, frames, in cui la mediazione può essere utilmente praticata. Si fa riferimento a:
Ambito delle relazioni familiari:
Il contesto di separazione e divorzio
Si parla di mediazione familiare come un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio, teso a sostenere gli ex coniugi nel compito complesso di riorganizzazione delle relazioni di coppia e genitoriali, soddisfacente per se e per i figli. Particolare attenzione è posta sulla necessità di condivisione di una genitorialità attiva e responsabile nei confronti dei figli minori.
Il contesto intergenerazionale
Si parla di mediazione intergenerazionale quando il conflitto si esplicita nella relazione tra le generazioni in presenza di eventi critici o complessi quali la condivisione della cura di un familiare anziano, disabile o la divisione di un'eredità.
Ambito delle relazioni comunitarie:
Il contesto interpersonale
Si parla di mediazione interpersonale quando il focus dell'azione è posto essenzialmente sull'arricchimento personale, sullo sviluppo delle capacità del singolo (sia adulto che bambino/adolescente) di gestire in modo costruttivo il conflitto con altri pari a lui, all'interno delle situazioni di vita (caseggiato, quartiere, organizzazioni scolastiche, sanitarie) su tematiche cruciali per il benessere delle persone.
Il contesto sociale
La mediazione sociale comprende le pratiche di intervento che mirano alla ricostruzione del legame sociale per ri-socializzare gli individui e contrastare i fenomeni di disorganizzazione che minano la vita collettiva. Si tratta di interventi che offrono particolare attenzione alle situazioni di confine, di singoli o di gruppi che faticano a costruire e mantenere legami positivi con i propri ambiti di appartenenza o con il contesto sociale più ampio (ad esempio interventi in situazioni di conflittualità generate da differenze culturali).
Il contesto comunitario
Nel contesto della mediazione comunitaria, in senso stretto, rientrano tutte quelle pratiche di intervento che mirano alla riappropriazione da parte dei soggetti organizzati di una comunità (istituzioni, servizi alla persona, organizzazioni di terzo settore, associazioni, ecc.) della capacità di agire, in modo collaborativo, superando i conflitti e dotandosi di strumenti che rendano possibile la gestione comune di compiti condivisi.