Università Cattolica del Sacro Cuore

Oreste di Euripide. Casa degli Atridi /2004-2005)

a.a. 2004-05

In questo anno si è lavorato per la messa in scena pressoché integrale dell'Oreste di Euripide. Una tragedia già considerata nel precedente anno accademico, dove l'attenzione si era concentrata soprattutto sullo studio del primo stasimo di questa tragedia,  tramandato anche da un prezioso papiro di età ellenistica (P. Vindob. G 2315), sul quale sono annotati nell'interlinea segni musicali. Il primo stasimo ha così rappresentato il primo nucleo attorno al quale si è successsivamente costruito lo spettacolo della tragedia nel suo complesso. In un certo senso la necessità di affrontare le sue difficoltà interpretative ha rappresentato un'occasione importante per cercare di elaborare una teoria e un metodo funzionali alla messinscena di un testo come quello dell'Oreste, in cui si intreccciano parti dialogate, liriche e cantilenate.

Lungi dal presumere di poter ricostruire la musica antica nella sua effettiva sonorità (sia riguardo agli strumenti musicali utilizzati, sia a proposito della fraseologia melodica, tenendo conto in particolare della distanza rispetto alla sensibilità moderna di un elemento tipico della musica greca quale l'intervallo del quarto di tono), le notazioni antiche hanno fornito suggerimenti utili per una possibile interpretazione.  I docenti hanno messo in evidenza come la soluzione melodica proposta dal musicista Carlo Fatuzzo (a seguito di una elaborata ricerca) fosse una soluzione convincente, ma non l'unica interpretazione possibile. La perdita della musica antica è infatti irrimediabile. Si è lavorato, dunque, sulle suggestioni sonore, rese efficaci anche dalla scelta di accompagnare lo spettacolo con esecuzioni dal vivo da parte di musicisti professionisti, che hanno utilizzato strumenti a corde pizzicate e a fiato, sfruttando per le scene alcune musiche composte da Ettore Romagnoli per i primi spettacoli dell'INDA (un repertorio, dunque, diventato classico per la storia delle messinscene del teatro antico, non solo a Siracusa) e rielaborate per l'occasione da Carlo Fatuzzo, grazie alla generosa concessione della Prof. Angela Romagnoli della Facoltà di Museologia dell'Università di Pavia-Cremona). La musica è necessariamente entrata anche negli episodi, in scene in cui anche l'originale euripideo segnalava parti liriche o cantilentate.

La realizzazione scenica degli episodi ha cercato di affrontare la complessa drammaturgia conquistando consapevolezza al tempo stesso della irrimediabile distanza e della indiscutibile prossimità di questo testo. La distanza è stata dichiarata dalla rinuncia a rappresentare la tragedia nella sua esatta interezza.  Infatti lo spettatore de La Casa degli Atridi si è trovato di fronte alla figura di un narratore, del tutto estranea al testo euripideo, e al quale è stato affidato il compito di raccontare alcune parti del dramma che sono stete tagliate. In questo gioco si è scelto di inserire la figura di un narratore onnisciente, che in qualche modo anticipasse il deus ex machina (Apollo) con cui già Euripide aveva scelto di concludere questo dramma. La preparazione dell'interprete per questo duplice ruolo si è concentrata sulla necessità di caratterizzare il narratore quale personaggio di oggi, intermediario tra il pubblico e il lontano testo di Euripide con la realizzazione di un scarto timbrico della sua voce rispetto a quella del deus ex machina, in cui a un certo punto di trasforma, attraverso una sorta di vestizione-metamorfosi davanti al pubblico.

A parte le sezioni tagliate, la tragedia è stata presentata con la massima fedeltà al testo tradotto, secondo un copione di Elisabetta Matelli basato sulla traduzione italiana della tragedia da parte di Filippo Maria Pontani. Nella cura delle coreografie degli stasimi si sono presi a modello iconografie di danze corali. Della tragedia sono stati portati  alla luce i diversi colori, e valorizzando gli spunti comici del testo euripideo (si pensi al canto del sevo frigio e alla scena successiva in cui Oreste lo minaccia, dopo averlo scoperto davanti al palazzo).

Lo spettacolo, inserito nel ciclo delle  Il MITO OLTRE IL MITO con grande presenza di pubblico in tutte le repliche milanesi, ed è stato rappresentato anche nei teatri di Saronno e Lugano.

Scheda tecnica degli spettacoli consitenti in 11 repliche nei mesi di novembre-dicembre in aula Bontadini dell'Università Cattolica, 1 replica al Teatro dell'Istituto Leone XIII di Milano il 9 marzo 2005, 1 replica al Teatro Pasta di Saronno il 28 settembre 2005. Su invito dell'Associazione Archeologi Ticinesi replica al Teatro Nuovo Studio Foce di Lugano il giorno 11 marzo 2006 (si veda https://www.mypage.bluewin.ch/aat/atridi.html).
Lo spettacolo Casa degli Atridi è entrato nei programmi della Mostra 'Il Mito oltre il Mito... Il teatro' presso il Palazzo Reale di Milano (6.10.2004-23.1.2005. L'evento è stato pubblicizzato nella pagina web di Cattolica News (https://www2.unicatt.it/pls/unicatt/gestion_cattnews.vedi_notizia?id_cattnewsT=398), del Catalogo Electa (www.electaweb.it/electa/media/Miti_depliant_ok.pdf) della Regione Lombardia (https://new.lombardiacultura.it/evento.cfm?id=739).

Regia: Ezio Savino

Adattamento del testo: Elisabetta Matelli sulla traduzione: F. M. Pontani

Adattamenti musicali: Carlo Fatuzzo

Musiche di scena: Ettore Romagnoli e dal Pap. Vienna G2315

Flauti, percussioni e tastiera: Marco Rosa Salva, Carlo Fatuzzo, Giulia Matelli

Coordinamento della parte musicale: Eleonora Rocconi, Angela Romagnoli (Facoltà di Musicologia di Cremona, Università di Pavia)

Aiuto regista: William G. Costabile Cisco

Coreografia danza delle Erinni: Monica D'Agostini

Organizzazione e Direzione artistcia: Elisabetta Matelli

Trucchi: Ylenia Enna

Locandine: Daniele Clarizia

Scenografie: Francesco Lombardo

Luci: Valeria Agosti, Federica Casati

Personaggi:

Oreste: Luca Curradi

Elettra: Valentina Grancini

Elena: Monica D'agostini

Ermione: Elena Savino

Menelao: Andrea Re

Tindaro: Enzo Moretti

Pilade: Diego Runko

Nunzio: Enza Genna

Schiavo frigio: Gabriele Verratti

Apollo: Donatella Castagna

Erinni: Monica D'agostini, Chiara Gallo, Laura Subrini

Narratore: Donatell Castagna

Coro: Elisa Giovanelli, Maria Jennifer Falcone, Paola Ornati, Stefania Seidita, Giada Storti, Floriana Gatto, Maria Collodoro, Andrea Rossella Rossi, Valentina Puleo (corifea)