Università Cattolica del Sacro Cuore

Elena di Euripide. Elena e il suo doppio (2010-2011)

a. a. 2010-2011

Elena e il suo doppio. Questo titolo esprime il nucleo da cui si svolge la trama dell'Elena di Euripide, usando una locuzione che segnala la successiva fortuna del tema dello sdoppiamento del protagonista. Il nodo tragico di questo dramma euripideo (dall'intento fortemente antibellicista) può essere riconosciuto nella scena in cui il servo di Menelao - dopo dieci anni di guerra a Troia e sette anni spesi nel tentativo di tornare in patria, davanti all'evidenza che la 'vera' Elena non era mai andata a Troia, esclama "Ma cosa? Abbiamo allora sofferto invano per una nuvola?". In questo dramma Euripide, attingendo a una tradizione già cantata da Stesicoro e con qualche variante presente anche in Erodoto, ci fa incontrare Elena, la donna bellissima e accusata di aver seguito l'amante Paride in Frigia mettendo in guerra Greci contro Troiani. Ma la presenta incolpevole e profuga sulle coste dell'Egitto. Vittima, soprattutto delle baruffe tra le dee che, nell'Olimpo, decidono la sorte degli uomini. Divinità capricciose che cambiano idea, come Teonoe rivela a Menelao: "Era, la tua avversaria di un tempo, adesso è ben disposta verso di te e vuole che tu ritorni in patria assieme con Elena, così in Grecia si saprà che erano false le nozze di Elena con Paride, dono di Afrodite. Afrodite dal canto suo è decisa a impedirti il ritorno. Non vuole essere messa sotto accusa e che si venga a sapere come ha conquistato la palma della bellezza pagandola attraverso nozze con Elena mai consumate ". Menelao naufraga con la nave che trasportava l'immagine eterea di Elena prelevata a Troia che credeva fosse Elena in carne ed ossa, e invece incontra lei, fedele, da diciassette anni in Egitto, che gli appare come un sosia della prima, ed egli non capisce più chi sia chi. Con questo gioco di scambi, Euripide imposta con sagacia poetica la grande questione che dibattevano i filosofi del suo tempo a proposito dei diversi percorsi della conoscenza e la domanda su quale sia per gli uomini la via che porta alla verità. La sua risposta è personificata da Teonoe, la profetessa, l'unica ad avere un rapporto diretto con gli dei e - grazie a questa sola conoscenza vera - anche l'unica a poter determinare, con la propria volontà, il finale non tragico delle sorti di Elena e Menelao. Quando gli uomini non sanno riconoscere ciò che è vero rispetto a ciò che appare tale, ma non lo è, nessun loro atto di volontà può procedere con certezza, proprio come accadde a Elena, Paride e Menelao fino a quel momento. Nel presentare la vicenda di Elena, Euripide ci sorprende risolvendo il nodo di questa tragica condizione esistenziale con una risata, cioè risolvendo la tragedia in commedia, tant'è vero che nell'Elena sembrano riconoscibili alcuni archetipi comici della commedia nuova di Menandro. L'Elena (come alcuni altri ultimi drammi euripidei) può infatti essere definita una tragicommedia.

Non facile dunque il compito per il Laboratorio di Drammaturgia Antica, che anche quest'anno affronta l'impresa di mettere in scena un dramma antico con poco tempo e limitatissimi mezzi a disposizione. La sperimentazione di quest'anno ha deciso di concentrarsi su un'ampia sezione della tragedia, mettendo in azione attori tecnicamente già preparati dal lavoro dello scorso anno sull'Antigone di Sofocle al fianco di altri che hanno affrontato per la prima volta l'apprendimento di quest'arte. Tra gli attori la prof. Maria Franca Frola, docente ordinario di Letteratura tedesca - con precedenti esperienze di recitazione teatrale e animata da amore per i classici - è entrata nel personaggio-chiave di Teonoe. Maestro e guida nelle tecniche di recitazione e presenza scenica è l'attore Christian Poggioni, che ha comunicato assieme alla sua esperienza teatrale anche la l'entusiasmo nella possibilità di ridare vita a un personaggio 'letterario' con il proprio corpo e la propria voce. Lo spettacolo Elena e il suo doppio non è stato montato seguendo le prescrizioni di un regista, ma dallo studio delle intenzioni del testo condiviso tra tutti i partecipanti.

Alla Prof. Frola dobbiamo anche la conoscenza dell'evocazione di Elena nella FauStoria del Dottor Johannes Faust, il ben noto mago e negromante, del 1587 (antesignano della più illustre Elena nel Faust II di Goethe), testo da cui lei stessa leggerà l'evocazione di Elena nella Domenica in albis, all'inizio dello spettacolo. Ai giovani che chiedono di vederla, Faust - dopo aver reso possibile una prima breve apparizione della donna - risponde che non può risvegliare Elena tutte le volte che vuole. Consegna però loro un quadro, assai simile, e che essi stessi possono far riprodurre. La rievocazione della vera Elena attraverso un dipinto vuole essere la metafora della costruzione scenica che proponiamo oggi. Poco, rispetto al modello, ma (speriamo) appagante per chi, attraverso di essa, potrà in qualche modo avvicinarsi alla tragedia della bellezza di Elena, dove le lacrime sconsolate riescono a risolversi in un divertente intrigo.

Il testo di riferimento è l'interpretazione italiana di Caterina Barone (ed. Giunti), pur modificata in varie parti nel corso del lavoro. Le musiche, che appartengono al repertorio musicale moderno, sono suonate in scena da una pianista, Giulia Grassi (che suona anche il flauto), da una clarinettista, Luisa Travaglini, e da un chitarrista, Fabio Rovelli. Al fianco di questi strumenti contemporanei c'è anche un monocordo, ricostruito sul modello dell'antico strumento pitagorico. Le scelte musicali mirano a interpretare con sonorità moderne l'importante linguaggio musicale dell'Elena di Euripide, cercando di enfatizzare i diversi passaggi emotivi, pur nella consapevolezza dell'incolmabile distanza tra noi e il testo antico, che sicuramente alternava parti recitate, ad altre liriche ed altre ancora semi-cantate. Con riadattamenti, i tre musicisti propongono musiche di P. Glass, H. Villa Lobos, G. Rossini, I. Stravinsky. Il pubblico sarà sorpreso nell'osservare come abbiamo sperimentalmente cercato di tradurre la scena delle intimità tra Elena e Menelao, finalmente ritrovati e vicendevolmente riconosciutisi, con un brano per voci e pianoforte di Rossini, là dove Euripide aveva proposto una lunga sezione cantilenata, che a noi sembrava correre il rischio di cadere in una scena melensa e di scarso effetto. Anche questa scelta, che potrebbe apparire ardita, è stato un nostro tentativo di 'traduzione' dell'idea tragicomica sottesa a tutta l'Elena euripidea.

Come saggio finale del Laboratorio di Drammaturgia Antica nel presente anno accademico, Elena e il suo doppio è inserito nel ciclo Esperimenti di teatro promosso dal CIT. Rendere spettacolo il saggio finale del Laboratorio non sarebbe possibile senza il sostegno della Direzione di Sede dell'Università Cattolica, attraverso il Direttore dott. Mario Gatti e la sua Segreteria, senza l'aiuto molto concreto dell'Ufficio manifestazioni, dell'Ufficio logistica, dell'Ufficio tecnico e in particolare gli Elettricisti, dell'Ufficio Lezioni ed Esami, del Magazzino, della Segreteria dell'Istituto di Filologia Classica e di Papirologia. Le locandine sono state realizzate grazie all'attenzione di Daniele Clarizia e alla perizia di Leonardo Dangelone di Educatt. Un sentito grazie a Francesca Frisullo per il tramite con la Fondazione Costruiamo il Futuro, che ci ha aiutato nel sostenere qualche spesa per la realizzazione dello spettacolo. L'attore Christian Poggioni ha donato a questo nostro lavoro, oltre alla sua arte, anche molte più ore di quante fossero fissate dal contratto. Gli siamo molto riconoscenti.

 

Scheda tecnica degli spettacoli di Elena e il suo doppio in Aula Bontadini il 31 maggio e 1 giugno 2011 ore 11.30 e 17.30

Istruzione attoriale Christian Poggioni

Organizzazione e direzione artistica Elisabetta Matelli

Personaggi

Elena e coreuta Chiara Arrigoni

Elena e coreuta Beatrice Gardella

Teucro e Teoclimeno Giorgio Massari

Menelao Stefano Rovelli

Vecchia portinaia e servitrice di Teonoe Livia Ceccarelli

Teonoe Maria Franca Frola

Messaggero e coreuta Beatrice Zunino de Pigner

Servitrice di Teonoe e coreuta Silvia Zanchi

Servitrice di Teonoe e coreuta Sonia Awuitor

Coreuta Veronica Rebonato

Coreuta Beatrice Carlevaro

Musicisti

Giulia Grassi: pianoforte, flauto, voce ed effetti sonori

Fabio Rovelli: chitarra, voce ed effetti sonori

Luisa Travaglini: clarinetto, voce ed effetti sonori

Scenografie  Livia Ceccarelli e Giorgio Massari, con l'aiuto della compagnia

Trucchi: Chiara Bonatti

 

Scheda tecnica delle repliche in Aula Bontadini il 27 settembre ore 19 (prova generale aperta al pubblico), 28 e 29 settembre ore 19, 29 e 30 settembre ore 10.30

 

Istruzione attoriale Christian Poggioni

Organizzazione e direzione artistica Elisabetta Matelli

Personaggi 

Elena Chiara Arrigoni

Teucro e Teoclimeno Giorgio Massari

Menelao Stefano Rovelli

Vecchia portinaia e servitrice di Teonoe Livia Ceccarelli

Teonoe Maria Franca Frola

Messaggero e coreuta Beatrice Zunino de Pigner

Servitrice di Teonoe Silvia Zanchi

Servitrice di Teonoe Gaia Zonta

Coreuta Veronica Rebonato

Coreuta Chiara Mozzoni

Coreuta Martina Olivetti

Coreuta Gaia Zonta

Voce Sophie Kissel

Musicisti

Giulia Grassi: pianoforte, flauto, voce ed effetti sonori

Fabio Rovelli: chitarra, voce ed effetti sonori

Adriano Sangineto: clarinetto, arpa ed effetti sonori

Coreografie Domenico Muscianisi e Stefano Rovelli

Scenografie Livia Ceccarelli

Trucchi Chiara Bonatti