Università Cattolica del Sacro Cuore

Dyscolos. Lo Scorbutico o il Misantropo (2008-2009)

a. a. 2008-2009

In questo anno il LDA ha intrapreso lavori per la messa in scena di una commedia, che sotto altri punti di vista era già stata oggetto di studio nell'a.a. 2004-05: il Dyscolos di Menandro. Se in quell'anno si era studiata la drammaturgia della commedia nuova basata sui caratteri e sulle maschere attraverso la partecipazione al lavoro di attori professionisti (vedi scheda Dyscolos 2005), in questo anno, iniziando i lavori precocemente, cioè già nell'ottobre 2008, Elisabetta Matelli con gli attori Paolo Stoppani ed Eleonora Moro si sono proposti di realizzare la messa in scena dell'intera commedia.

Dal punto di vista teorico è stato importante leggere e analizzare il testo di Menandro (nella traduzione per la collana Ethos di Ezio Savino) per ricercare il sottotesto e riconoscere le intenzioni proprie di ciascun personaggio; si è inoltre lavorato sul problema di riconoscere in cosa consista l'effetto comico a partire dalle nostre esperienze personali per arrivare a riconoscerle nella teoria antica e infine nel testo del Dyscolos. Riflessione teorica ed esercizi attoriali guidati da Paolo Stoppani hanno permesso agli studenti di appropriarsi dei meccanismi della comicità e della risata, entrando più facilmente, grazie a questa consapevolezza, nei ruoli dei personaggi della commedia.
Elisabetta Matelli, rimarcando come sia Pan nel Prologo sia il servo Geta nei versi conclusivi svolgano una funzione metateatrale e rompano la quarta parete, ha proposto - come mezzo per far emergere questo filo rosso che in qualche modo collega la figura divina che dà inizio alla vicenda con il personaggio del servo Geta che invece la conclude - di far interpretare sia Pan che Geta dallo stesso attore.
Seguendo la precisa indicazione del testo di Menandro, si è scelto di valorizzare come centro della scena, l'antro delle Ninfe ospiti di Pan, a destra e a sinistra del quale sorgono le case dei protagonisti lo spazio: il suo spazio è stato quello abbracciato a semicerchio dalle rovine del magazzino della ghiacciaia dell'Aula Bontadini, animato da sei ninfe, vestite color acqua, che dell'acqua hanno mimeticamente espresso i movimenti e le sonorità, facendo emergere questo necessario sottotesto della commedia.
La problematica assenza di un testo delle parti corali nei manoscritti di Menandro, dove ci si limita all'indicazione generica ‘(Parte) del coro', ha indotto a una interpretazione ‘filologica' di questo gap: poco più di un minuto di buio e vuoto in scena riempito solo da qualche suono e canto popolari del sud Italia, tra quelli che hanno probabilmente ereditato l'euforia delle antiche feste bacchiche.

Con generosa partecipazione, capace di muovere entusiasmo nei partecipanti, l'attore Paolo Stoppani, attraverso il metodo Stanislavski, ha svolto un ruolo importante nella costruzione di una tecnica attoriale per lo studio dei personaggi e di un ritmo per l'insieme delle scene. Il supporto dell'attrice Eleonora Moro ha permesso di istruire le sonorità e le voci delle Ninfe nell'antro di Pan. I due professionisti hanno permesso ai partecipanti, del tutto a digiuno di tecniche di recitazione e di canto, di appropriarsi di un metodo solido per affrontare tutti gli aspetti interpretativi richiesti dalla commedia.

Per la scenografia, come si è detto, il centro della scena rappresentato dall'antro delle ninfe ha sfruttato i resti archeologici dell'aula Bontadini. Le case dello smemorato Cnemone e di Gorgia sono state costruite dagli studenti sotto la guida dell'architetto Clara Matelli con scatole ricoperte con carta da parati che riproducente mura di pietra .

Per i costumi si è cercato di ricostruire un tipo di abbigliamento desunto dalle fonti iconografiche di età ellenistica che riproducono personaggi nella loro quotidianità.


Scheda Tecnica de Lo Scorbutico o Il Misantropo di Menandro, Aula Bontadini 26 e 27 maggio 2009 ore 15.30 e 18.30

Direzione artistica: Elisabetta Matelli
Scenografia: Claudio Brambilla, Francesco Lombardo, Clara Matelli
Costumi: Atelier Le Modiste, via Vigna 3, Mi; Martina Manghi; Flavia Zecchini
Oggetti scena: Livia Ceccarelli
Costruzione della maschera di Pan: Andrea Martano
Supporto tecnico:Donatella Castagna
Personaggi:

Ninfe:
Sara Castellani, Francesca Tonti, Benedetta Vitali, Sara Sanga, Caterina Colombo, Marta Fumi
PAN:dio recitante nel prologo, Lucio Biondi
CHEREA: parassita di Sostrato, Luca Montini
SOSTRATO: innamorato della figlia di Cnemone, Andrea Boarelli
PIRRIA: schiavo di Sostrato, Valentina Puleo
CNEMONE: lo scorbutico (dyscolos) Fabrizio Fava
LA FIGLIA DI CNEMONE: Giada Greco
DAVO: schiavo di Gorgia Stefania Seidita
GORGIA: fratellastro della figlia di Cnemone, Maria Jennifer Falcone
SICONE: cuoco Francesco Contino
Montone: Lorena Ranieri
GETA: schiavo di Callipide, Lucio Biondi
SIMICHE: vecchia serva di Cnemone, Laura Romoli
CALLIPIDE: padre di Sostrato Livia Ceccarelli
Madre di Sostrato: Lorena Ranieri
Mirrina: Maria Collodoro
Pupetta: sorella di Sostrato Allison Santini
Flautista: Elena Patanella