Università Cattolica del Sacro Cuore

Progetto ITA

Preventive and remediation strategies for continuous elimination of polychlorinated phenols from forest soils and ground waters (ESP.MD.SFP 981674)0073

“Lo scopo del Programma Scienza per la Pace è di contribuire alla sicurezza, alla stabilità ed alla solidarietà tra le nazioni, utilizzando gli strumenti scientifici per risolvere i problemi. La scienza civile ha dimostrato di essere un mezzo altamente efficace per promuovere il dialogo internazionale, grazie alla sua universalità”.

Per i paesi del Mediterraneo, europei e non, i problemi ambientali più pressanti sono direttamente correlati all’acqua ed alla degradazione ambientale, per la loro influenza sulla salute umana e sul mantenimento della biodiversità. La natura dell’inquinamento, che travalica in molti casi i confini nazionali, aumenta il rischio di esposizione a lungo termine, ad ogni livello dell’ecosistema. Queste sono sfide ambientali prioritarie e vi è dunque la necessità di studi scientifici, che permettano di sviluppare metodologie di valutazione ambientale e di produrre dati affidabili sulle fonti ed i meccanismi di inquinamento e sul loro impatto.

Il programma di ricerca, iniziato nel 2007, ha coinvolto un consorzio interdisciplinare, composto da gruppi di ricerca provenienti da tre paesi NATO (Portogallo, Inghilterra e Italia) e da due paesi del Dialogo Mediterraneo (Marocco e Tunisia). Il consorzio ha identificato un problema ambientale comune, che ha natura sovra-nazionale e che ha importanti connessioni con la gestione del territorio, anche dal punto di vista politico.

Il piano di ricerca è rivolto allo studio del pentaclorofenolo (PCP), che è stato largamente impiegato come erbicida, pesticida e conservante del legno, e che trova ancora applicazioni in campi ristretti, benchè proibito in molti paesi. Il programma è focalizzato sullo studio della presenza di PCP nella foresta di quercia da sughero (Quercus suber). Il pericolo per l’ambiente e per la salute, rappresentato dal PCP giustifica la preoccupazione di sviluppare una ricerca mirata allo studio dei fattori che possono essere alla base di una contaminazione della sughereta da parte dei questo inquinante. Le restrizioni legali esistenti sull’uso del PCP non hanno portato alla sua eliminazione dall’ambiente: oggi il PCP è universalmente considerato tra i contaminanti organici persistenti (POP) di crescente pericolosità. E’ perciò importante prendere in esame le vie di formazione e di contaminazione (ad esempio contaminazioni causate da sorgenti di inquinamento remote, situate in luoghi dove l’uso del PCP è ancora autorizzato). Il PCP è persistente nell’ambiente (fotostabile) e la sua solubilità in acqua, unitamente alla sua moderata mobilità, rende acuta l’interazione tra suolo ed acqua; la sua molecola è pertanto un buon modello per valutare il decadimento ambientale dei POP. La foresta di quercia da sughero è un ecosistema importante, con una biodiversità riconosciuta a livello internazionale, ed è stata identificata come uno scenario unico per investigare le dinamiche del decadimento ambientale del PCP; tali dinamiche potranno influire sulla valutazione di altri importanti POP. Questo studio darà indicazioni sullo stato di inquinamento da PCP della foresta e sui rischi (che definiscono le concentrazioni/dosi a cui l’uomo o l’ambiente sono o possono essere esposti), grazie all’evoluzioni sinergica di due differenti modi di affrontare il problema: il monitoraggio e la simulazione. L’attività di ricerca sarà distribuita tra aree agro-forestali selezionate, con attività in campo, ed esperimenti in condizioni controllate su ambienti simulanti il suolo. Verranno infine interpretati i meccanismi evolutivi del contaminante (diffusione, adsorbimento, trasformazione).