Università Cattolica del Sacro Cuore

Uno sguardo sullo spreco alimentare

Gli sprechi lungo la filiera agro-alimentare non sono solo sprechi di prodotti agricoli e di cibo, sono sprechi anche di ingenti quantitativi di acqua ed energia che sono serviti per produrli.

Ridurre gli sprechi alimentari quindi non è solo un dovere morale, ma un gesto di tutela ambientale.

Un miliardo di persone nel mondo soffre la fame, ma paradossalmente si stima che solo il 40% delle produzioni agricole mondiali destinate al consumo umano vengano effettivamente consumate. Il fenomeno sta raggiungendo dimensioni importanti se si considera che mediamente in Europa 180 kg pro-capite di beni alimentari finiscono nella spazzatura. Le perdite si realizzano lungo tutta la filiera dal campo alla tavola, passando per le fasi di distribuzione e trasformazione. Associati allo spreco del cibo ci sono quantitativi rilevanti e nascosti di energia e di acqua che sono stati impiegati nelle fase di produzione, trasformazione, e consumo e che vengono sprecati insieme al cibo!

Si stima che, nei Paesi Sviluppati, le perdite si abbiano oltre che in campo e nelle case, anche nelle fasi di distribuzione e di vendita all’ingrosso e al dettaglio. In queste ultime due fasi gli sprechi possono dipendere da molteplici cause, tra cui ordinazioni inappropriate e previsioni errate della domanda.

In Italia si stima un impatto economico complessivo degli sprechi alimentari pari a 12, 7 miliardi di euro, di cui 10 miliardi dovuti alle perdite in agricoltura, 1,2 agli sprechi industriali e 1,5 per quelli concentrati nella fase di distribuzione.

Si ritiene che la disseminazione delle problematiche relative allo spreco alimentare possa avere ricadute positive sulla consapevolezza dei giovani studenti piacentini e cremonesi spingendoli a farsi parte attiva di un processo di riduzione dello spreco che si rende doveroso oltre che necessario.

Inoltre il ciclo di attività rivolto ai giovani piacentini e cremonesi ha inteso promuovere e diffondere attraverso di loro un approccio scientifico e tecnologico alla tematica dello spreco alimentare, stimolando in loro la scelta di facoltà scientifiche per poter offrire al territorio competenze qualificate in un settore strategico per la realtà economica, sociale ed ambientale.