Di Giulia Lavarone *
È per antonomasia il film che ha consacrato la città dei Sassi all’attenzione internazionale per le sue potenzialità come set cinematografico: neppure King David nel 1985, con Richard Gere, aveva sortito lo stesso effetto. Senza The Passion, quindi, sarebbe stato forse più difficile immaginare l’arrivo a Matera di una superproduzione come quella di Wonder Woman. E nel ciclo dedicato a “Matera città del cinema” non poteva mancare il film diretto nel 2004 da Mel Gibson.
La passione di Cristo, inoltre, ha avuto un ruolo chiave nel rinsaldare l’identificazione cinematografica fra Matera e la Terra Santa, già concepita da Pasolini e diventata una vera e propria costante delle produzioni realizzate in città – i vari Ben-Hur, Maria Maddalena e così via, un’insistenza che ha generato anche qualche gustosa parodia.
Quello di Matera e The Passion, tra l’altro, è stato uno dei primi casi a far parlare in Italia di cineturismo. Nell’anno successivo all’uscita del film, si è riscontrato nella provincia di Matera un boom di arrivi internazionali, aumentati addirittura del 144%! Ovviamente si trattava di un fenomeno fisiologicamente destinato a esaurirsi nel tempo, che ha dato però una spinta turistica eccezionale al territorio.
Al di là dello strutturarsi di un’offerta specifica per i cineturisti, con itinerari espressamente dedicati al film, si è anche assistito più in generale a un fiorire di strutture ricettive quali bed&breakfast e case vacanze nei quartieri dei Sassi. È come se la notorietà internazionale del film avesse rinforzato l’aumento di popolarità dato dall’iscrizione nella lista Unesco nel 1993, che a differenza di quanto avvenuto in altre località, non aveva propriamente visto decollare il turismo o meglio, lo ha visto decollare davvero solo in seguito all’effetto The Passion.
In questo film, a differenza che in quello di Pasolini, Matera è protagonista dall’inizio alla fine, in quanto è stata utilizzata insieme a Craco per la totalità delle riprese in esterni. Certo si tratta di un film controverso, il cui linguaggio enfatico – tipico delle opere di Gibson regista – può infastidire lo spettatore, non meno di quanto lo possa disturbare l’esibizione della violenza.
In ogni caso è per eccellenza il film che ha dato visibilità a Matera nel mondo. E si può dire che sia entrato a tutti gli effetti a far parte dell’identità contemporanea di questa città.
* Docente di Economia e management del cinema all’Università Cattolica