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Aree e progetti di ricerca
Regolazione Emotiva
Studio dei processi di regolazione emotiva, delle differenze individuali nell’utilizzo di strategie di regolazione e di coping, con validazione italiana di strumenti psicometrici. Implicazioni dell’uso di strategie di regolazione sui sistemi di risposta emotiva espressivo, esperienziale, e psicofisiologico nonché sul benessere e sul funzionamento dell’individuo in diversi contesti sociali. Attualmente sono attivi i seguenti progetti:
- Basi psicofisiologiche: ruolo della variabilità cardiaca, in particolare dell’RSA (respiratory sinus arhythmia) quale marcatore del processo di regolazione emotiva.
- Disregolazione emotiva in lavoratrici madri e implicazioni per livelli di stress percepito, gestione nel tempo e qualità tempo passato nel gioco con il proprio bambino.
- Validazione italiana di strumenti self-report per la misurazione delle strategie di regolazione emotiva nel bambino.
- Savoring: strumenti self-report di misurazione; implicazioni per il benessere (es. qualità del tempo libero).
- Fare coping con la rottura del femore: percorso di potenziamento del benessere di anziani che hanno subito la rottura del femore.
Impatto Emotivo
Analisi dell’impatto emotivo di stimoli e di artefatti, come oggetti, immagini, notizie, contenuti multimediali. Attualmente sono attivi i seguenti progetti:
- Design emotivo: studio delle riposte emotive ad oggetti di design e influenza di tale risposta sulla propensione all’acquisto.
Dispositivi di benessere
Studio di alcuni processi/tratti dispositivi di benessere; progettazione e verifica di efficacia di percorsi di potenziamento. Attualmente sono attivi i seguenti progetti:
- Efficacia di percorsi di potenziamento brevi e gestiti a distanza nell’aumentare il benessere percepito. Tali percorsi si basano e confrontano diversi dispositivi di benessere, quali speranza, self-compassion, punti di forza, gratitudine, savoring. I percorsi sono rivolti a target diversi (studenti universitari, adulti, adolescenti).
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Efficacia di percorsi basati sulla narrazione e sulla narrazione autobiografica per potenziare il benessere, come ad esempio: “La narrazione autobiografica come strumento per elaborare la transazione degli anziani dalla vita domestica alla vita in RSA”; anziani che vivono in residenze (RSA), “La narrazione di favole come risorsa per i bambini durante l’esperienza del lockdown”.
Analisi della voce
Studio e analisi della dimensione vocale non verbale come espressione di fenomeni di natura emotiva (espressione di emozioni, empatia), comunicativa (sintonizzazione, self-disclosure) o manifestazione di eventi morbosi (patologie neurologiche o psichiatriche) e per la rilevazione di indici di stress a fini di prevenzione di situazioni di rischio.
L’analisi della voce è realizzata secondo due metodologie, che possono essere tra loro integrate:
- analisi acustica: si serve di strumenti computerizzati per l’analisi dell’onda sonora (CSL; MDVP; Praat)
- analisi uditiva: realizzata da esperti secondo griglie di codifica fondate sulle caratteristiche uditive della voce.
Analisi della conversazione
Studio e analisi della conversazione secondo:
- metodologie tradizionali (conversation analysis, Schegloff, 1992; Pomerantz & Fehr, 1997)
- una metodologia integrativa che prende in esame in modo organico i livelli verbali (lessicale, sintattico, semantico e pragmatico) e vocale non verbale (STREAM, Ciceri & Biassoni, 2012, link)
- l’analisi delle transazioni comunicative secondo il modello berniano di Analisi Transazionale (Berne, 2000).
L’analisi della conversazione e dei trascritti si serve di griglie di codifica human-coding e di strumenti informatici di analisi del testo (ATLAS-ti; LIWC).
Analisi e codifica del comportamento non verbale
Analisi del comportamento non verbale, in particolare della mimica facciale, quale sistema di espressione emotiva.