Università Cattolica del Sacro Cuore

19. Sogni d’autore. Percorsi editoriali tra realtà e fantasia

Presentazione di Luigi Mascheroni
Anno di edizione 2016
Pagine 128, ill.

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Presentazione

Sogni d'autore: questo il titolo del volume realizzato dagli studenti del Laboratorio di editoria del 2016. Un libro che è anche «un po’ un sogno che si realizza per noi studenti di editoria. In classe abbiamo avuto l’opportunità di ricreare il clima di laboratorio della redazione di una vera casa editrice, vivendo in prima persona tutte quelle fasi che fanno sì che il libro da sogno diventi oggetto concreto, pagine da sfogliare sullo scaffale di una libreria o di un bookshop on line». Ripercorrendo la storia editoriale di 46 successi internazionali, gli studenti dell'Università Cattolica tracciano un percorso letterario nel «labirintico mondo dell’inconscio», mentre le otto sezioni in cui è suddivisa l'antologia guidano il lettore «attraverso epoche, paesaggi, ambienti e personaggi che, se nella realtà risultano essere tra loro incompatibili, trovano nel sogno un inaspettato trait d’union». (dalla Premessa degli studenti-autori-redattori)

Dettaglio

«È curioso, o forse scontato: ma tutte le cose che incontriamo nei sogni sono esattamente le stesse che leggiamo nei libri. E in entrambi i casi – per il tempo di un dormiveglia o per la lunghezza di qualche pagina – le crediamo (e le vogliamo credere) vere: avventure, come quelle di Conrad o Melville; fantasie bizzarre e mostruose come quelle di Lewis Carroll o Stevenson; ricordi e memorie come quelle di Dostoevskij e García Márquez; mondi fantastici e inquietanti, come quelli di Peter Pan e Pinocchio; città incantate e (in)visibili, come quelle di Brodskij e Calvino; mondi magici e straordinari, come quelli di Narnia e di Harry Potter; incubi e desideri, come quelli di Kafka e di Scott Fitzgerald; e amori e battaglie, come quelle dei poemi cavallereschi e dell’Orlando furioso, di cui cade quest’anno il mezzo millennio dalla prima pubblicazione.
I sogni riconducono alle radici mitiche della nostra psiche (ecco l’inconscio), cioè alla natura stessa dell’uomo, riportando in vita quegli dèi e quei demoni – cioè quelle speranze e quelle paure, quelle felicità e quelle sofferenze – senza i quali Poesia e Romanzo, cioè la letteratura, diventano pratiche inerti e resoconti morti. E invece non c’è nulla di più vivo, nella sua impalpabile inconsistenza, del sogno. Lo sapeva, e ce lo ha insegnato molto bene, William Shakespeare, il quale sul labile confine tra sogno e realtà ha costruito la più grande opera letteraria del suo e del nostro tempo. E lo sapeva, e ce lo ha insegnato molto bene, Miguel de Cervantes, il quale fa coincidere il più grande sognatore della letteratura – il folle cavaliere della Mancia – con il più grande libro mai scritto del genere romanzo, il Don Chisciotte. Sono passati esattamente 400 anni da quell’aprile in cui morirono, a un solo giorno di distanza (sembra un sogno, o un romanzo), William Shakespeare e Miguel de Cervantes. E continuiamo a celebrarli, e a leggerli, e a sognarli». (dalla Presentazione di Luigi Mascheroni)